17 novembre: celebriamo il fascino delle piccole pantere

vita da gatto - IL BLOG DELL’ASSOCIAZIONE ROMEO

Oggi, 17 novembre, è una giornata speciale per tutti gli amanti dei felini: è la Giornata Internazionale del Gatto Nero. In un momento in cui le superstizioni ancora persistono, questa ricorrenza rappresenta un’opportunità preziosa per riflettere, sensibilizzare e celebrare questi meravigliosi mici dal mantello scuro.

Perché il 17 novembre?

La scelta della data non è casuale: secondo la tradizione superstiziosa, il 17 è spesso associato alla sfortuna, e novembre è considerato un mese “cupamente simbolico”, legato a ricorrenze come la commemorazione dei defunti.

L’iniziativa per istituire la Giornata del gatto nero è nata con l’obiettivo di contrastare proprio queste false credenze.

Joker

Le radici della superstizione

Il gatto nero ha storicamente subito un trattamento ingiustificato: nel Medioevo era spesso considerato legato alla stregoneria o al demonio, complice il suo manto scuro che, nelle credenze dell’epoca, si associava al “male” e al mistero. Le leggende raccontavano che potesse accompagnare le streghe nei loro rituali o addirittura trasformarsi in esse, alimentando così paure infondate e persecuzioni crudeli. Questa visione distorta, costruita su ignoranza e superstizione, ha attraversato i secoli più di quanto si possa pensare.

Ancora oggi, purtroppo, alcuni di questi pregiudizi sopravvivono: in diversi rifugi i gatti neri sono adottati meno frequentemente rispetto ai loro compagni di altri colori, come se quella vecchia ombra medievale non fosse mai svanita del tutto. Nei casi più estremi, sono persino vittime di atti crudeli, soprattutto in periodi dell’anno considerati “sensibili”, a dimostrazione di quanto le superstizioni possano ancora influenzare il comportamento umano. Eppure, basta guardare negli occhi un gatto nero per capire quanto queste credenze siano lontane dalla realtà: sono creature affettuose, serene, eleganti e incredibilmente sensibili, e nulla giustifica il peso ingiusto che la storia ha caricato sulle loro spalle.

Il significato della giornata

Questa giornata non è solo un momento simbolico: è un vero e proprio invito all’azione. Molte Associazioni, compresa la nostra, la vivono come un’occasione preziosa per parlare, spiegare e far conoscere davvero il mondo dei gatti neri. Durante il 17 novembre organizziamo eventi che mirano a sensibilizzare chi ancora nutre dubbi o timori, attraverso campagne che smontano le superstizioni e mostrano quanto siano infondate. Allo stesso tempo proponiamo attività educative che mettono in luce la bellezza, il valore e la dolcezza di questi animali, spesso ingiustamente penalizzati solo per il colore del loro mantello. Non mancano poi i momenti di incontro più culturali o artistici: basti pensare al festival “Mi fa un baffo il gatto nero”, che a Roma porta musica, teatro, performance e arte proprio con l’obiettivo di capovolgere i pregiudizi e restituire ai gatti neri il posto che meritano, fatto di rispetto, affetto e meraviglia.

dalle streghe all’antica roma: i gatti neri portano fortuna

C’è un lato “positivo” nelle leggende sul gatto nero. Non tutte le culture lo hanno visto come portatore di sventura: nell’antica Roma, ad esempio, i gatti neri erano considerati portatori di buona fortuna.

C’è un’ombra affascinante che accompagna da secoli i gatti neri, un filo sottile che li lega al mondo delle streghe e delle antiche leggende. Nelle notti d’autunno, quando il vento sembra mormorare segreti tra gli alberi, si raccontava che le streghe scegliessero proprio un gatto nero come compagno di magia, un custode silenzioso capace di vedere ciò che agli occhi umani sfuggiva. Ma dietro questi racconti non c’era nulla di minaccioso: era piuttosto il riconoscimento della loro eleganza, del loro sguardo profondo e di quello spirito indipendente che sembrava appartenere più al mistero che alla quotidianità. Oggi sappiamo che la vera magia dei gatti neri non ha nulla a che fare con incantesimi o superstizioni: è semplicemente quella di entrare nelle nostre vite con passo leggero e restarci nel cuore con la naturalezza di chi non chiede nulla, se non un po’ di affetto.

Artemis

Cosa possiamo fare oggi

Per celebrare questa giornata, e allo stesso tempo contribuire a un cambiamento concreto, possiamo cominciare col condividere foto e racconti dei nostri gatti neri sui social, così da mostrare quanto siano belli, affettuosi e unici. Possiamo anche partecipare – o magari promuovere noi stessi – iniziative locali o online organizzate dalle associazioni animaliste, che in questo periodo si impegnano a diffondere una cultura più consapevole e rispettosa. Un altro gesto importante è adottare, o quantomeno sostenere, i rifugi che ospitano gatti neri, spesso tra i più trascurati quando si tratta di trovare una famiglia. Infine, possiamo fare la differenza semplicemente parlando: educare amici e familiari, sfatare miti e superstizioni, e raccontare la realtà affettiva e scientifica che riguarda questi splendidi felini, contribuendo così a cambiare la loro sorte con la forza della conoscenza.

In conclusione, la Giornata del Gatto Nero è molto più di una festa: è un momento per ribaltare le false credenze, per dare voce a chi ha ancora bisogno di aiuto e per ricordare a tutti quanto un gatto nero possa essere speciale, indipendentemente dal colore del suo pelo.

Buona giornata del gatto nero a tutte le piccole pantere che rendono le nostre vite più fortunate e magiche!

Matisse

Filastrocca del gatto nero

Gatto nero sul sentiero,
cammini lieve, fiero fiero,
con quegli occhi dentro il buio
che fan luce anche al mio cuor tuo.

Dicon tutti: “Porta male!”
ma tu ridi, non ti cale,
salti, corri, fai capriole,
sotto il cielo e mille stelle.

Pelo scuro, morbido velo,
sei un pezzetto di mistero,
ma chi ti ama lo sa bene:
porti gioia, non catene.

E così, nel tuo novembre,
quando il mondo ti ricorda,
io ti stringo forte forte:
sei fortuna… e poco importa!

Gatto nero, amico vero,
resta accanto al mio sentiero.
Tra le ombre e tra la luce,
la tua magia sempre conduce.

Joker Pic by @IlariaSaracco



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