Non esistono gatti cattivi
vita da gatto - IL BLOG DELL’ASSOCIAZIONE ROMEO
Quando si parla di gatti, spesso capita di sentire frasi come “è un gatto cattivo” o “quel gatto graffia sempre”. In realtà, dietro un comportamento che a noi può sembrare “aggressivo” si nasconde quasi sempre la paura. Non esistono gatti cattivi: esistono solo gatti che hanno imparato, per sopravvivere, a difendersi.
I gattini più affettuosi e socievoli, di solito, sono quelli che hanno avuto una mamma tranquilla e fiduciosa verso l’uomo. Una gatta serena non trasmette ai suoi piccoli segnali di paura — niente soffi, pelo irto o coda gonfia — e così i cuccioli crescono sapendo che le persone non rappresentano un pericolo. In pratica, pensano: “Se la mamma non ha paura, allora posso fidarmi anch’io.”
Ma non tutti i gatti hanno avuto questa fortuna.
Come Associazione Romeo ci occupiamo di recuperare gatti abbandonati, cresciuti in strada o, purtroppo, vittime di maltrattamenti. Molti di loro hanno conosciuto solo la fame, il freddo e la diffidenza. È normale, quindi, che al nostro arrivo reagiscano con timore, difendendosi come possono.
Serve pazienza, rispetto e tanta dolcezza per aiutarli a capire che il pericolo è finito e non tutti gli esseri umani sono cattivi.
Sole e i suoi cuccioli
Col tempo, quei soffi si trasformano in fusa, le unghie si ritirano e lo sguardo si addolcisce. Ogni gatto ha il suo ritmo: c’è chi si avvicina subito e chi impiega settimane o mesi. Ma quando finalmente si fidano, regalano un amore sincero e profondo, forse proprio perché sanno cosa significa avere paura.
Quindi ricordiamolo sempre: un gatto che graffia non è cattivo, è solo spaventato.
E dietro quella paura c’è un cuore che aspetta solo di sentirsi al sicuro.
La regola del 3-3-3 spiega, in modo semplice, le tre principali fasi che un gatto vive quando entra in un nuovo ambiente — ad esempio dopo un’adozione o un recupero da una situazione difficile. È una guida utile per comprendere i suoi tempi di adattamento e sapere come accompagnarlo con pazienza e rispetto in ogni momento del percorso.
Perché per i gatti traumatizzati questo tempo può dilatarsi
Nel caso di gatti che vengono da strada, maltrattamenti o condizioni di grande spavento, ogni fase può durare decisamente più a lungo. Ecco il perché:
Memoria del trauma: se hanno subito paura, dolore o abusi, lo stress residuo può far sì che continuino a essere diffidenti anche in ambiente sicuro.
Socializzazione incompleta: magari non hanno avuto la mamma che gli trasmettesse sicurezza, o non sono stati in contesti sereni.
Condizioni ambientali nuove e insonorizzazione, odori forti, spazi ampi o rumori imprevisti possono essere confrontini per loro.
Età: i gatti adulti e anziani tendono ad adattarsi più lentamente rispetto ai cuccioli.
Gino